Renato Traquandi

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Renato Traquandi 2018-06-09T14:43:39+00:00

Renato Traquandi

Biografia

Renato Traquandi è nato ad Arezzo nel 1941. Il suo impegno politico inizia nel 1956, quando, in occasione della rivolta del popolo ungherese contro l’occupazione comunista dell’Unione Sovietica, partecipa alle manifestazioni studentesche di solidarietà verso quel popolo martire. Giovanissimo si iscrive alla Giovane Italia, convinto di seguire la tradizione mazziniana ereditata dal Risorgimento, data la nota sigla patriottica. Terminate le medie superiori si rende conto delle contraddizioni manifeste nella gestione di quella associazione studentesca, pienamente, in quel momento controllata dalla destra politica italiana degli ex fascisti, e se ne allontana.

Con in tasca il diploma di ragioniere e perito aziendale entra alle dipendenze di un’ importante istituto di credito; si sposa con Alda nel 1968; da questa ancora ininterrotta unione nascono due figli maschi.

E’ in questo periodo che viene in contatto, a Parigi, dove sovente si reca in visita a parenti francesi, con il presidenzialismo gollista, del quale diventa convinto assertore, studiando approfonditamente i diari stampati delle memorie del generale De Gaulle.

Nel frattempo, in Italia, intorno alla prima metà degli anni sessanta,  l’on. Randolfo Pacciardi (Giuncarico, GR, 1899 – Roma 1991) leader repubblicano, leggendario comandante della brigata antifascista Garibaldi dei fuoriusciti italiani che hanno combattuto in Spagna nel 1936,  esce dal P.R.I. e fonda l’Unione Democratica Nuova Repubblica, propugnando una revisione costituzionale in Italia in senso presidenziale.

Tra i numerosi giovani che aderiscono a questo movimento politico c’è anche lui. Nel 1970 vi si impegna in prima persona, arrivando a ricoprire incarichi da dirigente politico. Aiuta ad organizzare convegni, conferenze, dibattiti; rappresenta, con la sua presenza, l’UDNR in Sicilia,  Romagna, Umbria ed in Toscana.

Subisce in prima persona le pesanti conseguenze derivate dall’inchiesta condotta dal giudice Luciano Violante, nel 1974, che termina con un proscioglimento pieno per tutti coloro che vi furono coinvolti, dopo tanti dolorosi sospetti; fatto che, però, limitò fortremente l’attività politica di questo gruppo.

Nel 1980 l’Unione Democratica Nuova Repubblica viene sciolta da Randolfo Pacciardi, in pieno accordo con i numerosi fedelissimi rimasti a lui legati, con un Congresso apposito, durante il quale lacrime e sconforto faranno da cornice. Saranno in molti a seguire l’avvocato maremmano, quando decide di accettare la proposta di Giovanni Spadolini di prendere la tessera del P.R.I. Pacciardi entrerà di diritto nella Direzione Nazionale fino alla morte ( 1991).

Renato Traquandi prende la tessera del P.R.I. Dal 1980 al 1992 è iscritto alla sezione aretina, dove ricopre incarichi dirigenziali. In seguito alle vicende di Tangentopoli e la fine della cosi detta prima repubblica, ad Arezzo, come parimenti avviene in molte altre parti d’Italia, la sezione viene chiusa. Renato Traquandi mette da parte d’impegno politico e si dedica al lavoro ed alla famiglia. Sollecitato da molti amici, torna all’impegno politico nel 2001. Attualmente è iscritto alla sezione di Grosseto,

Risale al 1970 la sua prima tessera della Associazione Mazziniana Italiana, quando lo stesso Pacciardi lo sollecita a frequentare il prof. Giuseppe Tramarollo, che in quei tempi ne era il prestigioso presidente. Il terzo impegno politico è l’adesione alla Associazione garibaldina, così confermando la piena convinzione negli ideali laici e democratici del risorgimento e della democrazia italiana.

Tra le  iniziative promosse da Renato Traquandi vanno ricordate quelle del  1970 (Convegno a Firenze sul presidenzialismo); l’incontro ad Arezzo con Edgardo Sogno (1975); una serie di convegni in Toscana nel 1982 in occasione del bicentenario della Bandiera italiana; i bicentenari delle nascite di Giuseppe Mazzini ( 2005) e di Giuseppe Garibaldi ( 2007).

Ha pubblicato, nel 2011, la prima biografia di Randolfo Pacciardi. Risale al 2013 l’uscita del suo libro “Cento foglie di edera” nel quale ripercorre la storia del repubblicanesimo mazziniano italiano, dal 1ibro di Melchiorre Gioia: “ Quale dei governi liberi meglio convenga alla felicità degli italiani, arrivando fino al primo impegno di Presidente del Consiglio del prof. Giovanni Spadolini. Nel 2013 esce il suo: “ Le strategie vaticane”, in cui sono riportate le iniziative dei governi sabaudi dal 1860 a Torino, a Firenze nel 1865 e a Roma dal 1870 in favore di una miglior istruzione dei cittadini, della loro salute, oltre che la salvaguardia delle loro condizioni ambientali e di lavoro. Nel suo libro Traquandi riporta l’attività delle autorità cattoliche italiane, quanto meno restie, se non avverse a tali miglioramenti sociali.

Nel 2016, in occasione del centoventesimo anno dalla nascita e gli ottanta dalla morte Traquandi propone alla Società di Mutuo Soccorso di Perugia di celebrare questi due anniversari commemorando Mario Angeloni ( 1896 – 1936), avvocato, repubblicano e massone, antifascista perseguitato dal regime da un cruento confino, dal quale fu costretto a porre rimedio con l’esilio in Francia, dove, negli anni ’30 diventò Segretario della Lega dei diritti dell’Uomo. Accorse volontario in Spagna. a fianco della Repubblica, assieme a Carlo Rosselli ed a Huesca morì, nel corso di una battaglia, da eroe, a soli quarant’anni. Ha scritto la biografia di Mario Angeloni, la quale, come d’altronde ogni altro suo libro, riscuote un notevole successo di pubblico.

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